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mercoledì 14 marzo 2018

Grazie Raffaella per l’esempio che ci hai donato

Oggi 13 Marzo 2018, dopo un periodo di malattia, ci ha lasciato all’età di 86 anni Raffaella Capecchi nei Dolfi. Vogliamo ricordarla insieme al marito Marcello (Antonio) Dolfi per l’instancabile impegno e l’amore incondizionato per il nostro paese e per la parrocchia di Spedalino Asnelli - Le Querci. Una vita passata tra la famiglia e il volontariato, sempre al servizio degli altri. Impossibile enumerare tutte le giornate trascorse a fianco al marito Marcello nella preparazione di migliacci, bomboloni, tombole, pranzi, cene, feste per la raccolta di fondi per la Chiesa; senza dimenticare tutte le volte in cui Raffaella ha aperto le porte di casa per ospitalità a persone sole, a viandanti, ai bambini della strada, ai sacerdoti che sono passati da Spedalino.



Toccanti furono le parole di Don Enzo Benesperi nell’omelia di due anni fa, in occasione del funerale del marito Marcello e vogliamo provare a riportale qui perché valgono altrettanto per te Raffaella: 

In Brasile c’era un signore che si chiamava Pedro, ed era appoggiato alla colonna su cui era appesa la campana della chiesa. Gli dissi che quella era la campana di Pedro. E lui rimase sorpreso, dicendo che quella era la campana della chiesa e non la sua. Ma spiegai che lui aveva issato la colonna, lui era salito su per appendere la campana e quella era divenuta la sua campana. Ecco se così valeva per Pedro, allora in questa chiesa di Cristo Risorto, questa colonna è di Marcello, questo è il pavimento di Marcello, queste dove sedete sono le panche di Marcello”. 

Adesso possiamo dire che le colonne, il pavimento, le panche e molto altro ancora sono di Marcello e Raffaella. 

Ricordo, infine, l'entusiasmo e la disponibilità di Raffaella verso il libro recentemente pubblicato sulla storia di Spedalino: numerose foto sono state raccolte e ritrovate proprio grazie al suo impegno e alla sua sensibilità!

Grazie di cuore per tutto quello che hai fatto e soprattutto dell’esempio che hai donato.



Daniele Pierattini


mercoledì 10 maggio 2017

Don Giovanni Scremin

Don Giovanni Scremin nasce a Valdagno (VI) il 9 maggio 1928. Egli viene ordinato sacerdote il 29 Giugno 1955 a Milano dall’Arcivescovo Giovan Battista Montini. Iniziò la sua attività missionaria in Italia per proseguire, a seguito della sua richiesta di trasferimento, nel nord del Brasile dove rimase per circa venticinque anni a evangelizzare e sostenere le popolazioni più povere e dove ha conosciuto e collaborato con lo stesso Don Enzo Benesperi

Rientrato in Italia è incardinato nella Diocesi di Pistoia; dopo un periodo di servizio nella parrocchia di San Felice, viene nominato parroco di Spedalino il 13 dicembre 1998 con la celebrazione di ingresso presieduta dal Vescovo Mons. Simone Scatizzi. 

Rimane alla guida della parrocchia fino al 2003, quando il Vescovo lo trasferisce nella piccola parrocchia di Poggio alla Malva, nel Comune di Carmignano, una delle più lontane dal centro della Diocesi. 

Il 29 giugno 2015 si è tenuta in cattedrale a Pistoia la cerimonia in occasione del sessantesimo anniversario di ordinazione. Da sempre legato alla tradizione dell’oratorio diffusa nel nord Italia, nel periodo di reggenza a Spedalino ha fortemente voluto il completamento della Nuova Chiesa con la realizzazione di un campetto da calcio e della “quadra” come Don Giovanni stesso amava chiamarla, ovvero un campo polivalente piastrellato utilizzabile come campo da basket, pallavolo, tennis e nel periodo della festa patronale anche come pista per le attività ricreative.

(Articolo a cura di Daniele Pierattini)

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