giovedì 26 gennaio 2017

Gli artisti di Spedalino: la storia di Valerio Savino, pittore e scultore autodidatta


In una serata di gelido inverno la redazione de Il Notiziario di Spedalino prosegue il viaggio alla scoperta degli artisti e delle opere d'arte che vivono in mezzo a noi. Animati dallo spirito di conoscenza delle precedenti occasioni, ci avviamo verso la Via Provinciale Pratese e proseguiamo in direzione Le Querci.

Valerio ci accoglie nel suo laboratorio di pittura, disegno e terracotta, raccontandoci la sua storia. Il suo avvicinamento al mondo del disegno avviene in modo quasi casuale e senza alcuna formazione accademica, quando un giorno, all'età di quaranta anni, acquista una matita HB in un negozio di Prato. Una piccola matita che ha segnato l'inizio di una lunga e ricchissima produzione di disegni a sfondo fantastico e surrealistico.


Savino ci ricorda che il surrealismo è un movimento culturale nato in Francia nel 1924, grazie agli influssi del Decadentismo e della pittura metafisica: un legame culturale con le origini provenzali dell'artista.

Chi è il surrealista per Valerio Savino? Il surrealista è lo psicologo di se stesso, è volontà di esprimere il proprio istinto autentico, liberatorio, anarchico. Per lui non esiste un'opera bella se non c'è rivolta interiore. Non esiste la materia se non è accompagnata da stupore. Per il surrealista la bellezza è ovunque, lui è ottimista, ribelle, solitario. Una solitudine ricca perché ascolta il suono che cambia la vita. Il surrealista è sempre esistito, esiste ora, ed esisterà finché l'uomo sognerà ad occhi aperti.




L'arte diviene l'espressione maggiore per comunicare un sentimento e per rapportarsi al mondo, alla realtà esterna. Il surrealismo fantastico di Savino è frutto di un mélange di stili e correnti ma è anche una maniera di vita, un sentire interiore e una continua rivoluzione che dà l'idea della libertà dell'uomo.






Otre al ricco repertorio dei disegni eseguiti a penna e con i pastelli, con la china e con la tecnica del collage, Valerio ci mostra i suoi dipinti, realizzati con le tempere a olio. Per rendere la tela di lino grezzo adatta ad essere dipinta, egli stende sulla superficie della colla di coniglio (fase dell'imprimitura). Di seguito vi proponiamo alcune tra le tele più belle eseguite da Savino.







Un aspetto singolare dei disegni e delle tele a cui Savino conferisce una grande importanza è l'analisi del corpo femminile, indagato in tutte le sue forme, sfumature, proporzioni e linee come mostrano i disegni che seguono.




Successiva alla produzione dei disegni e delle tele è la passione per la scultura, maturata attorno agli albori degli anni Duemila, che ha confermato la vocazione poliedrica dell'artista  (che spazia dal disegno alla pittura passando per la scultura), regalandoci un arco di emozioni e pensieri che sembrano immergerci in un'altra dimensione. Valerio lavora nelle sue opere il marmo di Carrara, il marmo verde e il marmo arabesco, adattandole in modo spontaneo secondo la fantasia e il proprio gusto personale, senza alcun disegno o progetto originario concepito.

A questo proposito, nello spazio esterno della casa, Valerio ha creato un percorso d'arte a tema - denominato La Rotonda - con un'esposizione permanente di sculture in marmo e in pietra visitabile tutti i giorni su appuntamento.



In conclusione, Savino ha lavorato tutti i materiali (dal marmo alla terracotta sino al legno), forgiando una vastissima produzione che ha come motivo conduttore il tema della metamorfosi che simboleggia la trasformazione, il divenire delle opere in perfetta comunione con lo spirito di libertà dell'artista che afferma:

La mia arte è stata, è e sarà a disposizione di tutti quelli che sanno amare e conquistare la libertà


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