Oggi 13 Marzo 2018, dopo un periodo di malattia, ci ha lasciato all’età di
86 anni Raffaella Capecchi nei Dolfi. Vogliamo ricordarla insieme al marito
Marcello (Antonio) Dolfi per l’instancabile impegno e l’amore incondizionato
per il nostro paese e per la parrocchia di Spedalino Asnelli - Le Querci. Una
vita passata tra la famiglia e il volontariato, sempre al servizio degli altri.
Impossibile enumerare tutte le giornate trascorse a fianco al marito
Marcello nella preparazione di migliacci, bomboloni, tombole, pranzi, cene,
feste per la raccolta di fondi per la Chiesa; senza dimenticare tutte le volte
in cui Raffaella ha aperto le porte di casa per ospitalità a persone sole, a
viandanti, ai bambini della strada, ai sacerdoti che sono passati da Spedalino.
Toccanti furono le parole di Don Enzo Benesperi nell’omelia di due anni fa, in
occasione del funerale del marito Marcello e vogliamo provare a riportale qui
perché valgono altrettanto per te Raffaella:
“In Brasile c’era un signore che si chiamava Pedro, ed era appoggiato alla colonna su cui era appesa la campana della chiesa. Gli dissi che quella era la campana di Pedro. E lui rimase sorpreso, dicendo che quella era la campana della chiesa e non la sua. Ma spiegai che lui aveva issato la colonna, lui era salito su per appendere la campana e quella era divenuta la sua campana. Ecco se così valeva per Pedro, allora in questa chiesa di Cristo Risorto, questa colonna è di Marcello, questo è il pavimento di Marcello, queste dove sedete sono le panche di Marcello”.
Adesso possiamo dire che le colonne, il pavimento, le panche e molto altro ancora sono di Marcello e Raffaella.
Ricordo, infine, l'entusiasmo e la disponibilità di Raffaella verso il libro recentemente pubblicato sulla storia di Spedalino: numerose foto sono state raccolte e ritrovate proprio grazie al suo impegno e alla sua sensibilità!
Grazie di cuore per tutto quello che hai fatto e soprattutto dell’esempio che hai donato.
“In Brasile c’era un signore che si chiamava Pedro, ed era appoggiato alla colonna su cui era appesa la campana della chiesa. Gli dissi che quella era la campana di Pedro. E lui rimase sorpreso, dicendo che quella era la campana della chiesa e non la sua. Ma spiegai che lui aveva issato la colonna, lui era salito su per appendere la campana e quella era divenuta la sua campana. Ecco se così valeva per Pedro, allora in questa chiesa di Cristo Risorto, questa colonna è di Marcello, questo è il pavimento di Marcello, queste dove sedete sono le panche di Marcello”.
Adesso possiamo dire che le colonne, il pavimento, le panche e molto altro ancora sono di Marcello e Raffaella.
Ricordo, infine, l'entusiasmo e la disponibilità di Raffaella verso il libro recentemente pubblicato sulla storia di Spedalino: numerose foto sono state raccolte e ritrovate proprio grazie al suo impegno e alla sua sensibilità!
Grazie di cuore per tutto quello che hai fatto e soprattutto dell’esempio che hai donato.
Daniele Pierattini
Nessun commento:
Posta un commento