Con il Piano Regolatore Generale del 1974, il Comune di Agliana ha dato il via ai lavori per la costruzione della zona produttiva di Carabattole, allo scopo di sostenere e sviluppare le attività industriali ed artigianali della zona. Lo spazio comprendeva inizialmente 60.000 metri di superficie ed era occupato interamente da campi, seguendo il settore economico portante della frazione che fino alla seconda metà del Novecento era rappresentato dall'agricoltura. All'epoca furono investiti 370 milioni per finanziare l'avvio dei lavori e la costruzione delle opere stradali. Inoltre 205 milioni furono concessi dalla Regione Toscana. Il costo totale del progetto è pari a un miliardo e 145 milioni di lire.
L'area divenne ben presto il fulcro economico della frazione di Spedalino ed era soggetta all'influenza economica del distretto di Prato, come altre frazioni e territori limitrofi. Il tessile era in quel periodo il settore più praticato e oltre ad offrire numerosi posti di lavoro, era un settore duraturo e continuo nel tempo grazie ai contatti con Prato e i territori afferenti alla piana circostante.
Si ricorda, a tal proposito, che l'ascesa del settore tessile nel nostro Comune si è verificata dopo la Seconda Guerra Mondiale: i giovani vi riscontravano un'apprezzabile prospettiva rispetto al lavoro dei campi, che ha visto una progressiva fuga di manodopera.
Nell'area Carabattole, attorno agli anni Ottanta, una volta terminati i lavori di viabilità della zona, furono edificati oltre sessanta capannoni industriali, a vocazione produttiva e artigianale.
L'area venne suddivisa in due spazi, Carabattole 1 e 2, e le attività principali erano la tessitura, la maglieria, la roccatura e attività di meccanici e carrozzeria.
Attorno al quinquennio 2005-2010, la zona di Carabattole ha risentito inevitabilmente del malessere economico della piana: solo venti dei sessanta capannoni presenti inizialmente hanno proseguito l'attività tessile e mantenuto la loro prerogativa industriale incentrata sulla produzione artigianale; inoltre altri dieci capannoni risultavano dismessi e vuoti. Le attività artigianali diminuirono e chiusero progressivamente i battenti; esse furono sostituite da attività commerciali, comportando una perdita di lavoratori e maestranze attivi nell'ambito della produzione artigianale. La situazione è il risultato della crisi delle piccole e delle medie imprese, costrette a cessare le attività di fronte alle nuove frontiere del mercato economico.
L'assetto commerciale dell'area si è sviluppato in seguito alla costruzione del Centro Commerciale Centro*Agliana, aperto ufficialmente il 26 novembre 2005 in Via E.Berlinguer. Si tratta di un plesso moderno, elegante e completamente rinnovato rispetto alla precedente sede. La struttura è dotata di un ampio parcheggio e una galleria con quindici attività commerciali che hanno dato nuova linfa alla frazione aglianese e all'area di Carabattole, offrendo svariati posti di lavoro.
Attorno alla Coop si sono sviluppate nel decennio successivo altri esercizi e attività commerciali che si sono affermate in un ambito territoriale favorevole da un punto di vista commerciale e economico. L'impulso commerciale ha portato ad un ripopolamento del territorio. Tra le varie attività si segnalano la Farmacia di Spedalino, trasferitasi in questa zona nel 2013, dopo anni di ubicazione nella Via Provinciale Pratese.
Ogni estate, in occasione della manifestazione del Giugno Aglianese, viene organizzato il luna park in questa area con oltre quaranta attrazioni per grandi e piccini, conferendo grande visibilità alla kermesse.
Nel 2010, nell'ottica di una riqualificazione degli spazi verdi, è stato costruito in Via La Pira il Parco Carabattole, un polmone verde di due ettari realizzato secondo precisi criteri architettonico-paesaggistici che tengono conto del territorio circostante. Il progetto mette in evidenza l'interesse del Comune nel restituire all'area l'aspetto naturale e rurale originario, mutato dalle attività di urbanizzazione degli ultimi anni.
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