lunedì 11 aprile 2016

Il Bar Vettori a Spedalino: Storia del primo bar del paese

In questo secondo appuntamento con la rubrica Spedalino Amarcord vogliamo ricostruire la storia del celebre "Bar Tabacchi Vettori", che già negli anni Sessanta era uno dei luoghi incontro e ricreativi più noti e frequentati a Spedalino.



Nel 1961, due sorelle di una delle famiglie più note nella nostra frazione aglianese, Elisa e Giuliana Vettori, aprirono l'attività di bar a gestione familiare: il primo bar, sali e tabacchi di Spedalino, meglio noto come Bar degli Occhini (soprannome popolare). L'attività commerciale, proseguita fino al 1999, anno della morte di Giuliana, ha sempre costituito un punto centrale della vita quotidiana del paese.

Il bar rappresentava un punto di ritrovo e di aggregazione per i giovani e per gli adulti del paese: il biliardino, il Juke Box, i tornei di carte, il bingo e la musica erano degli appuntamenti fissi per i ragazzi spedalinesi della precedente generazione. Inoltre il bar disponeva di una bellissima e molto frequentata sala biliardo, palcoscenico di tornei, interminabili partite e campo di allenamento di una piccola squadra di giocatori di biliardo.



Ci racconta l'Elisa come l'attività iniziava la mattina all'alba, attorno alle 5 e mezza e proseguiva la sera fino a mezzanotte inoltrata. In realtà il lavoro delle sorelle, faticoso ma ripagato dalla gioia dei ragazzi e dai numerosi e fedeli clienti, terminava spesso alle 2 e mezza, in piena notte.



Sono tanti i primati detenuti dal bar e che indubbiamente hanno contribuito al suo successo. In primo luogo, il locale possedeva la prima cabina telefonica privata e per tale motivo era un luogo di sosta e di scambio informazioni per viaggiatori, lavoratori e camionisti. Le chiamate venivano effettuate con i gettoni (che costavano duecento lire). Era un modo decisamente più sicuro per telefonare poiché le cabine presenti nelle strade venivano sovente danneggiate. Si ricorda, a tal proposito, che l'introduzione del servizio telefonico pubblico a Spedalino è avvenuta in data 17 settembre 1956, in seguito ad una convenzione tra il Comune di Agliana e la Società telefonica Tirrena.



Uno dei principali motivi d'interesse e elemento di crescita sociale nel paese fu anche l'installazione della prima tv in bianco e nero presente in un esercizio pubblico a Spedalino. Elisa e Giuliana permettevano ai ragazzi e agli appassionati di calcio di seguire le partite senza pagare alcun biglietto o tassa aggiuntiva sui prodotti in vendita. Inoltre, una volta alla settimana avevano luogo nella sala del bar le riunioni della squadra di calcio spedalinese G.S Spedalino Calcio.

Nel periodo di carnevale venivano organizzati dei balli in maschera e a tema per le varie festività dell'anno: tango, liscio, valzer. Era presente il primo Juke Box di Spedalino, acquistato dalla famiglia Vettori presso un'azienda di Firenze.

Il locale era costituito di due stanze di ampio spazio e un giardino nel retro, animato nelle serate estive.

L'attività delle sorelle Vettori non si limitava al bar, in quanto entrambe a partire dal 1961 hanno fondato contemporaneamente anche una bottega di generi alimentari, adiacente ai locali del bar. La bottega nasce dalle ceneri dell'attività iniziata dallo zio Poldo all'inizio del Novecento ai tempi delle tessere, ovvero della divisione tra i partiti politici. Il nome della vecchia bottega era "Bottega di generi alimentari e mescita di vino e carte". Nel locale si praticava infatti la mescita del vino e il gioco delle carte. 


In eredità dallo zio Poldo, Elisa e Giuliana hanno ricevuto un piccolo contenitore circolare in legno che fungeva da raccoglitore per le monetine. L'oggetto ha vissuto oltre un secolo di storia.

L'attività della bottega, così come quella del bar, è terminata nel 1999, con la prematura scomparsa della sorella Giuliana, con il successivo passaggio delle licenze dell'esercizio commerciale ai proprietari dell'attuale Packy Bar, situato nella Via Provinciale e tutt'ora attivo.

1 commento:

  1. Il bar degli Occhini è stato un luogo centrale per varie generazioni di ragazzi e uomini, tra cui la mia, che hanno vissuto a Spedalino. Ricordi distinti di quando ero bambino, della sala delle carte, tanti uomini seduti attorno ai tanti tavoli. Mi sembrava un luogo surreale, tutto era avvolto dalla nebbia del fumo delle sigarette, tutto emanava quell'odore acre di tabacco bruciato, ogni superficie ne era impregnata. Ricordo che il comportamento delle persone che popolavano quel luogo mi affascinava. Tutti che guardavano al centro del tavolo cui erano seduti, scatti d'ira improvvisi se il gioco non andava secondo il loro schema, discussioni infinite sulla partita appena conclusa, moccoli e bestemmie a non finire, frasi a doppio senso spinte come da buona tradizione toscana. Le proprietarie severissime, avare, attaccate alle più misere cinque lire come si trattasse del loro stesso sangue.

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