La
costruzione della chiesa è un evento che lascia il
segno per secoli: così come la vecchia chiesa è
rimasta nel nostro paese quale segno del tempo
passato, così la nuova chiesa rappresenterà memoria del ventesimo secolo nel futuro. E come
ogni grande opera, nel momento della realizzazione non può che essere accompagnata da traversie e difficoltà che solo con il passare del tempo vengono risolte e superate.
A Spedalino si parlava della costruzione di una
nuova chiesa ancora prima della fondazione della Parrocchia. Già in quel tempo in molte celebrazioni l’affollamento della piccola Chiesa di
Santa Maria Assunta era tale da non rendere
possibile uno svolgimento ordinato delle funzioni religiose. Non soltanto per Natale e Pasqua,
ma per molte altre funzioni religiose la ristrettezza di spazio rendeva quasi invivibile. Dopo una prima idea di allargare la chiesa verso
il cortile esistente, idea peraltro irrealizzabile per
i vincoli della Belle Arti, divenne sempre più
presente il progetto di costruire una nuova chiesa. La stessa fondazione della parrocchia nel
1961 fu eseguita dal Vescovo Longo Dorni con
la promessa che si sarebbe dovuto provvedere al
più presto alla costruzione della nuova chiesa
parrocchiale. Ma da quella promessa alla effettiva realizzazione dovevano passere ben 35 anni.
La discussione principe nei comitati rappresentativi della parrocchia era il luogo di costruzione
della Chiesa. Dopo molte riunioni e incontri alla
fine degli anni ’70 fu finalmente scelto la zona
adiacente la vecchia chiesa, come previsto dal piano regolatore di allora. Nel corso degli anni ’80 furono fatti 2
progetti: un primo fu redatto dall'architetto Gavioli che però non superò l’esame della Commissione diocesana di arte sacra e ne seguì un secondo nel
marzo 1988 al quale toccò la stessa sorte.
Successivamente, nel 1989, il Vescovo Mons. Simone Scatizzi propose la costruzione di un piccolo salone parrocchiale, quale primo intervento per una successiva costruzione della chiesa. Ma presentatasi l’opportunità proprio in quello stesso
anno di ottenere un consistente finanziamento dalla Conferenza Episcopale Italiana,
l’economo della Curia, Mons. Pomposi,
provvide a dare incarico all’architetto Emilio
Pagnini per la realizzazione del progetto del
nuovo complesso parrocchiale (Chiesa, salone e sale parrocchiali) che venne definitivamente approvato nei primi mesi del 1992.
La
costruzione dell’opera finalmente prese avvio
il 12 settembre 1992, con la cerimonia solenne di posa della prima pietra e interramento
nel plinto principale della Chiesa di una pergamena riportate le firme dei rappresentanti
della parrocchia e della curia. La costruzione
della Chiesa in seguito fu rapida, anche per i
vincoli contrattuali che prevedevano un termine dei lavori entro 3 anni. Nel frattempo si
era formato all’interno della parrocchia un
Comitato di promozione della costruzione
della nuova chiesa, composto da 11 persone
(Giusti Lido, Perruolo Ivo e Lido, Benesperi
Emilio, Pierattini Daniele e Giampiero, Vannucchi Marcello, Landucci Mauro, Minelli
Umberto, Rossini Remo, Gelli Rodolfo), il
quale aveva l’incarico principalmente di organizzare la raccolta dei fondi per necessari per
l’opera. La direzione dei lavori, invece, rimase totalmente in mano all’architetto e alla curia vescovile.
Terminati i lavori di costruzione nei primi mesi del 1996, la popolazione
contribuì generosamente per l’acquisto delle
campane, fortemente volute dal parroco Don
Enzo Benesperi, quale simbolo inconfondibile della fede cristiana. Per coincidenza peraltro le campane furono acquistate nel piccolo
paese dell’Appennino emiliano di Castelnuovo ne’ Monti, dove lo stesso Don Enzo aveva vissuto da piccolo per oltre 5
anni.
Alla presenza del Vescovo, il 31 Marzo
1996, Domenica delle Palme, fu celebrato il rito di dedicazione della nuova
chiesa a “Cristo Risorto”, di oltre 2 ore
con la nuova chiesa gremita
all’inverosimile.
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