venerdì 28 agosto 2015

Il resoconto del Palio dei ciuchi di Spedalino [Edizione 2015]


Il rione Le tre campane ha vinto la 33esima edizione del “Palio dei ciuchi” svoltosi giovedì 27 agosto nell’ambito dei festeggiamenti della Festa patronale di Santa Maria Assunta, bissando il successo ottenuto nel 2014. Quella di giovedì scorso, è stata l’edizione della manifestazione spedalinese più incerta di sempre.

E’ riuscito a prevalere sul filo di lana il fantino Benzina che ha montato la ciuchina Prima, al termine di una gara davvero entusiasmante. Piazza d’onore per il Ponte di Ferro con Mojito che ha ben montato la ciuchina Carmela. Terzo posto per il rione “Le Querci” con il fantino Maurigno che ha condotto Malva, quarta piazza per I Tigli con Pacifico che è stato quasi subito disarcionato dalla ciuchina Luchina. Quinta posizione per “Il Confine” che ha schierato il fantino Frustino sulla ciuchina Teresina.

Alla manifestazione hanno assistito molte autorità tra cui il Sindaco e Vice-Sindaco di Agliana, il comandante dei Carabinieri e della Polizia Municipale e naturalmente il parroco di Spedalino, don Anthony Mennem. Davvero numeroso, stimabile intorno alle 3.000 unità, il pubblico che ha assistito alla serata spedalinese.

Il “Palio dei ciuchi”, presentato dal mitico speaker di casa Paolo Cecchi, coadiuvato da validi collaboratori, è stato preceduto dalla suggestiva sfilata dei carri dei cinque rioni, accompagnati dal gruppo bandistico de “I Tigrotti” e dal gruppo folkloristico de “I Giganti”. Il Confine, che ha meritatamente vinto il premio per il carro più bello, ha presentato il tema “La vendemmia del Confine”, il Ponte di Ferro ha dato spazio all’attualità con il carro dedicato all’Albero della vita di Expo, le Querci ha proposto la caldissima estate che sta finendo, tornando con la mente alle spiagge grazie al carro “Le Querci beach”; infine Le tre campane ha ripercorso la storia d’Italia tra vicissitudini di vario genere.



Sicuramente questa edizione della Festa patronale sarà ricordata come molto positiva sia dai vincitori che dai vinti, certi di aver dato vita ad una bella serata di festa e socializzazione.

(Resoconto scritto e curato da Marco Benesperi)

giovedì 27 agosto 2015

La costruzione della scuola elementare Don Milani di Spedalino: Dagli anni Settanta a oggi

In questo terzo appuntamento con la rubrica Spedalino Amarcord, ripercorriamo le tappe salienti della costruzione della scuola primaria di Spedalino intitolata a Don Lorenzo Milani.



La prima scuola elementare di Spedalino risale al 1953 e aveva sede nell'attuale alloggio di edilizia residenziale pubblica nella Via Provinciale Pratese. La struttura era naturalmente provvisoria e accoglieva bambini di varie fasce di età, dai tre ai nove anni. Erano gli anni in cui in Italia e in particolare nelle aree rurali si registrava un alto tasso di evasione dell'obbligo scolastico: i bambini venivano avviati precocemente al lavoro, fermandosi ad un solo biennio di istruzione elementare senza possibilità di esercitare successivamente le abilità della scrittura e della lettura apprese a scuola.



In quegli anni la scuola era per l'Amministrazione Comunale di Agliana un impegno assolutamente prioritario. Il suo intervento si è rivolto al settore dell'edilizia scolastica: era necessaria la costruzione di edifici moderni e funzionali, seguendo le riforme strutturali della scuola italiana, indispensabili per assicurare a ogni alunno la sicurezza, il diritto allo studio e l'accesso alla cultura. A ciò si aggiungeva il forte tasso migratorio che ha investito il comune attorno agli anni Sessanta: nel 1965 si conta una media di 38 alunni per aula a fronte della precedente media di 17 allievi calcolata in base al censimento del 1951.


Lavori di costruzione della scuola primaria Don Milani
I lavori di costruzione della scuola elementare Don Milani, ubicata nell'omonima via, sono iniziati attorno agli anni Settanta e sono terminati nel 1975, parallelamente al processo di decentramento (suddivisione in frazioni) del Comune di Agliana.


Inaugurazione della mostra sulla Resistenza
La struttura fu finanziata con un mutuo di quasi mezzo miliardo di lire dalla Regione Toscana e si componeva di varie aule, un locale di refezione, una palestra e un ampio giardino. In particolare la palestra annessa alla scuola forniva le infrastrutture sportive per tutta la frazione di Spedalino, divenendo sede di eventi sportivi a livello agonistico e di varie manifestazioni culturali, tra cui si ricorda la mostra sulla Resistenza.



Nell'ultimo quindicennio del Novecento la scuola ha iniziato ad usufruire del servizio trasporti offerto dal Comune, attivo ancora oggi al mattino e al pomeriggio. In totale ad Agliana oltre trecento scolari all'epoca si servivano del trasporto scolastico.




Nel 2010, dopo una lunga fase di progettazione, ha avuto luogo un rinnovamento del plesso con ben undici aule destinate all'insegnamento, un laboratorio informatico, un laboratorio di attività espressive, un'aula docenti, locali destinati ad attività di recupero e una biblioteca con lavagna multimediale.



Nel 2013 anche la palestra dell'istituto e gli spazi ad essa annessi (bagni e spogliatoi) sono stati oggetto di alcune modifiche strutturali necessarie per adattare l'edificio alle vigenti norme in materia di sicurezza e igiene del lavoro. Le barriere architettoniche sono state sostituite da un impianto solare termico in copertura per la produzione dell’acqua calda ad uso sanitario.

Nel corso degli anni la scuola ha intensificato progressivamente i rapporti con la comunità spedalinese circostante: svariate sono tutt'oggi le visite guidate nella parrocchia locale e l'interesse per il territorio, come si evince dalla realizzazione del progetto La via rurale dell'ospitalità (2015).

Recentemente l'istituto ha proseguito le attività di rinnovamento con la realizzazione della Piazzetta Don Milani, uno spazio di gioco e di intrattenimento pensato appositamente per i bambini durante i momenti ricreativi.


Fonte immagini: Agliana '80 - Resoconto di 5 anni del Comune di Agliana 1975-1980

venerdì 7 agosto 2015

Don Enzo Benesperi: Perchè un panificio?

Pubblichiamo con piacere il breve racconto del sacerdote aglianese Don Enzo Benesperi a proposito dell'esperienza missionaria di volontariato a Manaus, in Brasile. 

Perché un panificio? Perché intitolarlo al neo-presidente del Brasile? Il panificio, costruito nella estrema periferia orientale della città di Manaus – Amazzonia, ha lo scopo di distribuire gratuitamente il pane alle famiglie più bisognose del quartiere Alfredo Nascimento. E' un quartiere, questo, formatosi recentemente - da quattro anni - attraverso l'occupazione di terre da parte di famiglie poverissime, provenienti, in maggioranza, da stati limitrofi come Piauì, Parà, Maranhao, Cearà e Acre. Sono famiglie costrette a lasciare le loro regioni a causa di condizioni di estrema indigenza, sedotte dalla prospettiva di trovare lavoro nella "Zona Franca di Manaus" dove operano alcune tra le più ricche e potenti multinazionali. Ma in una città che ha già raggiunto la cifra di un milione e settecentomila abitanti, la Zona Franca può offrire solo cinquantamila posti di lavoro, occupati per lo più da donne in giovane età. La disoccupazione è la maggiore piaga della città ma essa raggiunge punte altissime nelle nuove periferie. Il 70% degli abitanti del bairro non ha occupazione fissa e sono enormi i problemi nelle aree di educazione, salute e alimentazione. Qui la sfida per una comunità cristiana è come essere segno della premura di Dio verso gli esclusi, suoi figli prediletti. E' evidente che la Chiesa non può limitarsi ad una attività di catechesi e sacramentale ma, per essere evangelica, deve calarsi tra i poveri, conoscere i loro problemi, vedere le loro necessità, ascoltare i loro gemiti e le loro suppliche, entrare in comunione con la loro dura e, molte volte, tragica realtà per fare con loro un cammino di liberazione. Per questo si cerca di evengelizzare, di essere cioè buona notizia di una vita migliore attraverso la pastorale dei bambini che accompagna il bambino dal seno materno fino all'età di sei anni, lottando per diminuire e debellare la mortalità infantile, offrendo a madre e figlio condizioni di vita più degne e più umane. Ci impegniamo ad evangelizzare attraverso uno speciale doposcuola. Entrando, all'inizio dell'anno scolastico, in contatto con le famiglie cerchiamo di individuare bambini e ragazzi che abbiano problemi di apprendimento, coloro che la scuola pubblica scarta e bolla come incapaci. Educatrici volontarie si prendono cura di un numero ristretto di alunni, normalmente cinque o sei, per avere modo di seguirli, per risvegliare la loro autostima, per dare amicizia e affetto e quell'attenzione competente e premurosa che molte volte manca nelle loro famiglie. Così si riesce ad educare cioè a tirare fuori capacità e doti insospettate, nascoste sotto uno stato di incuria e abbandono. Altri impegni sono: l'alfabetizzazione degli adulti, il recupero dei ragazzi di strada, l'attività del gruppo delle mamme che insegna lavori manuali che diano una piccola ma provvidenziale rendita finanziaria. Il panificio entrato in funzione dalla metà dello scorso mese di settembre vuole inserirsi in questo piccolo mondo di evangelizzazione. Distribuendo il pane quotidiano alle famiglie che versano in estrema necessità vogliamo stimolarle a promuoversi, tentiamo di scuoterle dal torpore e dallo scoramento provocato dalla miseria, desideriamo invitarle ad impegnarsi nelle attività comunitarie sopra descritte, incoraggiarle a riprendere il faticoso cammino della ricerca di un lavoro. Vorremmo gridare loro: Aiutati che Dio e noi ti aiutiamo! Il panificio porta il nome del presidente del Brasile perché l'elezione alla più alta carica dello Stato di un operaio metalmeccanico, che conosce personalmente che cosa significa fame - quattro suoi fratelli sono morti di fame - è speranza anzi certezza di una storica inversione di rotta per la troppo grande moltitudine degli esclusi e affamati di questo immenso, ricchissimo e ingiusto Brasile. Il panificio vuol essere una piccola ma significativa collaborazione al progetto "Fame Zero" lanciato da Lula come priorità assoluta del suo governo, arrivando ad affermare con forza che “la nostra unica guerra che combatteremo è quella contro la fame”. Il sogno nostro e del Presidente è che al termine dell'attuale mandato presidenziale tutti i brasiliani, in special modo i 53 milioni che vivono sotto il limite della povertà, possano almeno fare colazione, pranzo e cena ogni giorno. La Rete di Quarrata ha finanziato la costruzione dell'edificio e l'acquisto del forno e dei macchinari indispensabili per la panificazione. Ringraziando tutti i generosi sostenitori mi è doveroso dire un grazie particolare e commosso a due coppie di sposi che hanno rinunciato ai regali e ad un gruppo di bambini della 1a Comunione. Siate certi che la vostra generosità stimolerà il Brasile che mangia ad aiutare il Brasile che ha fame. Cari amici italiani, il Brasile che ha fame non è solo a dirvi: "... avevo fame e mi avete dato da mangiare!" La vostra generosità ci ha dato anche la possibilità di sistemare l'area attorno al forno. La nostra speranza è che possiate continuare ad aiutarci per sostenere i salari delle donne che vi lavorano, l'acquisto della farina e delle altre cose necessarie per realizzare il "pane della vita".

(Dicembre 2003)

giovedì 6 agosto 2015

Programma della Festa Patronale di Santa Maria Assunta [Edizione 2015]


Vi proponiamo il programma dei festeggiamenti in onore di Santa Maria Assunta, patrona della parrocchia di Spedalino - Le Querci. Vi ricordiamo che la Festa Patronale si svolgerà da sabato 22 a domenica 30 Agosto 2015.


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