Nuovo appuntamento con la rubrica Gli artisti di Spedalino: presentiamo oggi in questo spazio del Notiziario i dipinti di Emo Risaliti, in esposizione al DeKa Caffè dal 5 novembre all'8 dicembre prossimo.
Emo Risaliti, classe 1959, è un artista e graphic designer toscano, originario di Prato. Ha conseguito la maturità all'Istituto d'Arte e successivamente si è laureato all'Accademia delle Belle Arti a Firenze, specializzandosi in Pittura.
Dal 1981 si occupa di immagine coordinata, di packaging, di manifesti e strumenti di comunicazione per iniziative culturali e sociali. Tra le sue esperienze professionali, si segnalano la comunicazione pubblicitaria del gruppo editoriale Giunti (1994-1997), la sua attività di responsabile dell'immagine coordinata per il Comune di Fiesole (1996-2009) e quella di art director della comunicazione per la rassegna lirica fiorentina Opera Festival.
Inoltre si occupa di progettazione di etichette per vini per importanti cantine, tra cui Leonardo da Vinci, Batzella Wines, Cantine Spinelli e Terra D'Aligi. A questo proposito l'artista, su invito dell'Università di Venezia, ha tenuto un corso di progettazione di etichette (2006).
Emo ha anche realizzato alcuni font tra cui Kniff per Font Bureau.
Come designer, i lavori dell'artista sono apparsi in numerose mostre, cataloghi e pubblicazioni, tra cui Graphics Novum, European Design Annual e Graphis Poster.
L'artista vive e lavora ad Agliana dal 1984 e mantiene con il paesino di Spedalino uno stretto legame. L'attuale micromegamostra "Dipinti", in esposizione al circolo letterario spedalinese Deka Caffè, rappresenta un ritorno alle origini per l'artista: sono infatti esposte tre opere significative che testimoniano la sua esperienza come pittore.
I tre dipinti, di grandi dimensioni, sono parte di un ciclo avente come motivo principale il paesaggio interiore.
"Paesaggio all'alba" colpisce per il calore che emana e rappresenta l'energia primaria di approccio ad una nuova vita
In "Paesaggio illuminato", dall'atmosfera apparentemente notturna, si percepisce la distrazione e il disagio procurato dalle interferenze esterne alla propria intimità spirituale.
In "Volo notturno" un aereo attraversa una notte punteggiata da stelle inferine: nel viaggio la sua corazza si consuma, rivelando quella matericità che è la carne viva dell'anima.
(Si ringrazia Debora Menichetti per la collaborazione)
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